Il convegno “I processi della psichiatria - Un percorso tra storia, attualità e futuro” si è tenuto presso la facoltà di Sociologia dell’Università di Trento lo scorso 4-5 dicembre con il . L’evento ha permesso una riflessione sull’evoluzione della psichiatria negli ultimi 100 anni, attraverso le diverse fasi delle conoscenze, i cambiamenti culturali e le diverse modalità organizzative dei percorsi di cura.
Partendo dall’analisi delle incongruenze attualmente esistenti in tema accertamento dell’invalidità civile e handicap, per quanto concerne la salute mentale, il convegno ha permesso di analizzare le prospettive future dell’assistenza psichiatrica anche nell’ottica dei diritti delle persone con disabilità.
La salute mentale è definita come uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e maturare con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.
Questa definizione se da un lato rende irrinunciabile un’analisi dei fattori socio-economici ed ambientali che determinano la malattia, mette anche in evidenza i limiti di un sistema allocativo che, basandosi su etichette diagnostiche, è massimamente inadatto a comprendere le esigenze di condizioni di salute che per loro definizione vanno lette assieme ai fattori contestuali che contribuiscono a realizzarle.
La classificazione ICF adotta, in un’ottica positiva, il funzionamento come costrutto per descrivere la condizione di persona con disabilità: si tratta di considerare la disabilità come concetto di sistema (interazione persona ambiente), coerentemente con la definizione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Solo in quest’ottica, dove i fattori ambientali sono ricompresi nella valutazione, è possibile leggere nel modo più completo la capacità di eseguire compiti e il coinvolgimento nelle situazioni di vita quali elementi fondamentali della condizione di persona con disabilità. Spostando il ragionamento sul funzionamento piuttosto che sulle sole etichette diagnostiche, ICF è in grado di fornire indicatori per comprendere nel senso più profondo la disabilità delle persone con disturbi mentali proprio perché si tratta di condizioni che per definizione vanno lette assieme ai fattori contestuali che contribuiscono a realizzarle.