E a scuola?

La versione per bambini e adolescenti della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute amplia la copertura della classificazione principale tramite l'aggiunta di dettagli specifici di neonati, bambini, preadolescenti e adolescenti.

E a scuola?

Messaggiodi simona.mondelli il mer gen 26, 2011 12:54 pm

Quali novità per la scuola? Sono un'insegnante di sostegno, nella scuola media da 16 anni, e vorrei capire cosa cambierà quando i nostri alunni con difficoltà più o meno gravi saranno diagnosticati con l'ICF.; si sospetta che solo quelli veramente gravi avranno la certificazione che dà accesso al sostegno scolastico. :?
Grazie
Simona Mondelli, Novara
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Re: E a scuola?

Messaggiodi mauro.mottura il mer gen 26, 2011 2:28 pm

intervengo forse a sproposito.
ma così si tiene viva la comunità e lo scambio.
bisognarebbe forse intendersi sulle parole ...
"gravi" da un punto di vista diagnostico o in termini di funzionamento?
non ho idea di cosa capiterà in futuro ma per quello che ne so l'icf ragiona in termini di funzionamento e quindi due persone con la stessa diagnosi (icd) possono avere livelli di funzionamneto diversi considerando la diversa interazione con i fattori ambientali...
cordialmente
mauro mottura
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Re: E a scuola?

Messaggiodi gianni.depolo il lun feb 14, 2011 7:28 pm

E' corretto ciò che sottolinea Mauro: la diagnosi cinica si avvale della classificazione specifica dell'OMS che è l'ICD10, mentre ICF classifica lo stato di salute, funzionamento e disabilità della persona. ICF può essere utile al fine di individuare, in base al profilo di funzionamento di una persona con una determinata condizione di salute (ad esempio disabilità intellettiva o ritardo mentale) ed in base alla presenza e qualità di barriere e facilitatori ambientali, quali tipologie di intervento attuare sia sulla persona stessa che sul suo contesto al fine di migiorarne la partecipazione. Con riferimento alla scuola e quindi al percorso di inclusione scolastica di minori con disabilità, un'esperienza assai vivace e puntuale è quella della provincia di treviso, in cui a partire dal 2007 tutti i documenti che accompagnano il percorso di integrazione degli alunni con disabilità sono declinati in linguaggio ICF.

Gianni De Polo
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Re: E a scuola?

Messaggiodi mauro.mottura il lun feb 14, 2011 8:28 pm

grazie Gianni!
ti ho incontrato a Riva e forse a Genova e ho apprezzato i tuoi interventi.
una tua confema al mio tentativo di risposta mi risulta quindi ancora più gradita.
a presto.
Mauro
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Re: E a scuola?

Messaggiodi integrazione il lun apr 16, 2012 9:36 pm

per quel che ne so io la normativa vigente prevede ancora che la Diagnosi Clinica sia alla base dell'assegnazione di personale di sostegno...ma ICF permette di definire un profilo prima ed un progetto poi, per ridurre la disabilità nel contesto scolatico e, asupicabilmente, per la vita.
La cosa importante è che, nell'identificare fattori ambientali facilitanti ed ostacolanti, l'insegnate di sostegno sia una delle tante risorse, ma poi si ragioni anche sulle modalità didattiche inclusive, sugli ausili... ed allora la risorsa docenti di sostegno sarà "una delle risorse" e non l'unica!
La discussione è però aperta, anche perchè l'accordo Stato Regioni 2008 è per lo più disatteso... a me sembra.
Secondo me è davvero importante unire le forze della riflessione e dell'esperienza, per dare "sostanza" alla concettualizzazione ICF
Chiara
integrazione
 
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Re: E a scuola?

Messaggiodi lucilla.frattura il mer apr 18, 2012 2:24 pm

Riprendo la questione della definizione di "grave" alla luce del modello di funzionamento proposto da ICF/ICF-CY per proporre una riflessione metodologica che come Centro collaboratore OMS abbiamo portato all'attenzione dei lavori del WHO-FIC network (la rete dei centri collaboratori OMS sulle classificazioni, di cui facciamo parte). In ottica ecologica e biopsicosociale, e volendo utilizzare la definizione di disabilità fornita da ICF (chè è identica a quella fornita da ICF-CY) una condizione di disabilità sarebbe grave quando l'interazione (è non la persona) tra persona con condizioni di salute e fattori contestuali di quella persona è non solo e in generale "negativa" (vedi la definizione di disabilità nell'allegato 2), ma espressa con valori del primo qualificatore per le componenti Funzioni corporee, Strutture corporee, Attività e partecipazione diversi da 0. Negli allegati di ICF e di ICF CY non è chiarito dov'è il confine tra disabilità e funzionamento (si dice che può essere deciso dagli utilizzatori sulla base di necessità specifiche).Tuttavia si può dedurre che se il primo qualificatore è diverso da 0 l'interazione non è "positiva" (cioè non viene descritto il funzionamento). Pertanto, quando si decide di usare ICF per descrivere funzionamento e disabilità (ovvero per descrivere interazioni persona-contesto) si può descrivere "disabilità" tutte le volte che una categoria ICF qualificata, ha il primo qualificatore diverso da 0. Ma come si fa a descrivere una interazione genericamente problematica e una interazione descrivibile in termini di "disabilità grave"? Poichè chi usa ICF in generale utilizza un subset di categorie, il numero di categorie codificate in cui il primo qualificatore è diverso da 0 indicherebbe l'estensione della "disabilità" complessiva in un determinato profilo di funzionamento. Nello stesso profilo, tuttavia sarebbe doveroso evidenziare anche quelle categorie in cui il primo qualificatore è =0 in modo da descrivere quelli che ICF chiama "aspetto positivo dell'interazione tra persona con condizione di salute e fattori contestuali di quella persona" (altrimenti non si vedrebbe quel continuum tra funzionamento e disabilità nello stesso profilo e non si vedrebbe come opera il mix dei fattori ambientali sullo stesso profilo).
Non basterebbe pertanto contare le categorie qualificate che indicano disabilità. inoltre il valore del qualificatore che indica un aspetto negativo dell'iterazione può andare da 1 a 4, indicando aspetti negativi di "gravità" crescente. In analogia con il ragionamento fatto più sopra, potremmo ritenere, senza sbagliare, che le interazioni che hanno valore di qualificatore =4 sono sicuramente molto negative. Si potrebbe convenire che sono descrittive di "disabilità gravi" ovvero di interazioni con aspetti molto seriamente negativi. su queste tematiche stiamo lavorando a partire da coorti di casi valutati con protocolli basati su ICF. Questo modo di affrontare la descrizione delle disabilità (e la sua coesistenza con i funzionamenti in ogni profilo di funzionamento descritto con ICF) non è esattamente quello corrente, in cui si tende a ritenere "disabile grave" una persona con una determinata diagnosi e con determinate compromissioni del corpo.
lucilla.frattura
 
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